Il 19 e 20 giugno 2025, a pochi giorni dallo scioglimento delle ultime nevi, il team PHOTOPLANT è tornato al Giardino Botanico Alpino Bruno Peyronel per dare il via a un’importante fase del progetto.

Durante questa uscita in campo, è stato installato l’apparato sperimentale che permetterà di studiare come le piante alpine rispondono a condizioni estreme di luce e temperatura. In particolare, è stata montata una lampada con sensore crepuscolare, capace di accendersi automaticamente al tramonto per simulare un “giorno senza notte”, come avviene nelle regioni artiche durante l’estate. L’energia necessaria proviene da un pannello solare collegato a una batteria.

Le zolle di vegetazione, raccolte tra le Dolomiti e le isole Svalbard, sono state sistemate in due gruppi sperimentali: uno esposto alla luce continua della lampada e uno con fotoperiodo naturale. Alcune zolle sono state inoltre inserite in speciali strutture (Open Top Chambers) per simulare l’aumento delle temperature previsto con i cambiamenti climatici, mentre altre verranno utilizzate come controllo.

Durante la missione, sono state controllate anche le zolle già messe a dimora lo scorso anno: tra le specie più abbondanti, si segnala Salix, particolarmente vitale. Le zolle locali di Juncus sono state temporaneamente spostate al Giardino Botanico di Pavia, dove resteranno al sicuro fino alla fine dell’esperimento, quando verranno ripristinate nel loro sito originario.

Con questo nuovo allestimento, l’esperimento PHOTOPLANT entra nel vivo: nei prossimi mesi verranno raccolti i dati e si osserveranno da vicino le reazioni delle piante alpine a scenari climatici futuri.